Segnali di disagio e come affrontarli
Assistere al progressivo scivolare verso comportamenti di abuso e dipendenza nei propri clienti non è qualcosa di facile da sostenere per gli esercenti delle attività di gioco. Chi gioca in modo patologico non è “un buon cliente”, è qualcuno che palesemente sta male, ed ha bisogno di aiuto, esattamente come l’alcolista che, in evidente stato di ebbrezza, chiede al barman di servirlo ancora.
Cedere al conflitto di interesse e fingere di non vedere, pur di incrementare gli incassi, non porterà nulla di buono: sul piano etico così facendo ci si procura così una dolorosa frattura interiore, sul piano sociale ci si attira lo stigma di “sanguisughe” e sul piano relazionale si innesca una dinamica di “tradimento” del cliente e della sua famiglia.
Le informazioni di base che abbiamo predisposto Per Amici e Familiari possono essere anche per l’esercente uno strumento utile ai fini della comprensione dei segnali di disagio e problematicità fra i suoi clienti.
Meglio attrezzarsi dunque per comprendere il Disturbo da Gioco d’Azzardo, per incoraggiare i clienti problematici e patologici nel valutare il proprio livello di coinvolgimento con l’azzardo e, se necessario, nel rivolgersi ai servizi territoriali che offrono servizi di diagnosi e cura.
È inoltre importante mantenersi aggiornati in materia di normative vigenti ed aderire coscienziosamente agli obblighi di legge previsti, affiggendo in posizioni ben visibili all’interno dei locali le cartellonistiche che informano sui rischi del gioco d’azzardo e che riportano i contatti con i servizi sanitari locali.