Gioco d’azzardo, psicofarmaci e alcol. Vecchi e nuovi consumi problematici di massa

Nel 2009 la Regione Lazio avviava la prima campagna di sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo compulsivo e altre forme di dipendenza denominata DIPENDE DA TE. Già allora era evidente quanto la varietà di giochi proposti e la seduttività dei messaggi pubblicitari rappresentassero un fenomeno da monitorare; i numeri dicevano che gli effetti del gioco d’azzardo su quella parte della popolazione più fragile ed esposta rischiavano di diventare devastanti. In quella campagna il gioco veniva affiancato al consumo di alcol e di psicofarmaci, cioè all’uso, o abuso, di sostanze legali, che al contrario di quelle illegali fanno parte del quotidiano di tante persone. La Regione Lazio si preoccupava di segnalare, con un lavoro capillare, che certi comportamenti, certi consumi, proprio in quanto appartenenti alle abitudini di tanti di noi, possono diventare dei comportamenti comunque problematici e dagli effetti pesanti per le singole persone e per chi gli sta vicino.

L’obiettivo di questo intervento è stato quello di assolvere ad un mandato istituzionale di salvaguardia e tutela della salute pubblica, facendo informazione e fornendo indicazioni sui modi e luoghi deputati ad intervenire. Caratteristica, inusuale per questo genere di campagne, è stata quella di differenziare gli interventi per fasce di età, nella consapevolezza che gli stili comunicativi come quelli di consumo sono diversi per un adolescente, piuttosto che per un adulto o anziano. Lo stile prescelto rappresentava una linea comunicativa che invogliava a pensare ai propri comportamenti, non stigmatizzava abitudini ma ne sottolineava la complessità e le problematicità. Invitava a ridefinire luoghi comuni su certi comportamenti togliendoli dall’area del moralismo per considerarli piuttosto delle manifestazioni di fragilità o disagio sulle quali si può intervenire.

Sono passati oltre quattro anni, il problema denunciato all’epoca oggi è diventato un’autentica emergenza sociale, e la Regione Lazio non solo ha previsto di replicare la campagna, ma ha voluto soprattutto dare uno slancio nuovo alle politiche di contrasto alle ludopatie approvando, il 5 agosto 2013, la legge “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP)”. Una delle prime normative di questo tipo licenziate da un Consiglio regionale in Italia, il cui testo è stato costruito con il contributo fattivo della Giunta regionale, dei gruppi di maggioranza e di quelli di opposizione: perché davanti alla necessità di combattere a viso aperto la piaga delle dipendenze, non può esserci divisione. In questo caso la politica è stata capace di fare fronte comune per dare risposte vere ai cittadini, risposte che ora devono tradursi in atti concreti, servizi strutturati e una rete in grado di accogliere e sostenere chi cade in queste forme di schiavitù.

Proprio per questo abbiamo accolto con favore la proposta della Parsec di pubblicare gli atti di questo lavoro: per documentare un lavoro capillare di ricerca, comunicazione e intervento svolto in tutto il territorio regionale, un lavoro prezioso anche per le necessità di programmazione e strutturazione degli interventi sociali di cui il Lazio ha bisogno e che attiveremo al più presto.

A cura di:

Mauro Carta Psicologo e Psicoterapeuta, oltre l’attività clinica privata, ricopre da circa venti anni funzioni di coordinamento e gestione di progetti di prevenzione e promozione della salute per la Parsec Coop. Soc.

Barbara Guadagni Psicologa e Psicoterapeuta, all’interno della cooperativa Parsec, ha maturato un’esperienza decennale nella gestione di servizi residenziali per persone con problemi di dipendenza.

Gruppo di lavoro: Maura Amerino Mariano Bottaccio Mauro Carta Morena Casalin Claudio Cippitelli Claudia Conti Claudio Dalpiaz Mario German De Luca Maurizio Fiasco Barbara Guadagni Michele Marangi Vincenza Marano Giuseppina Nitto Michele Pellegrino Luisa Piras Giulia Rellini Giorgia Secondi

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